sabato 27 febbraio 2016

Diritto e amore

"L'amore vince". "L'amore è amore" ("Love is love"). Citazioni che escono dalla bocca di un innamorato, di Federico Moccia, di un fervente religioso, di un mistico, di un filosofo?
No. Sono le parole pronunciate da Matteo Renzi e Barack Hussein Obama per sigillare in un tweet le loro vittorie legali e politiche ottenute in temi di scottante attualità, su matrimonio e omossessualità.

Ma la legge deve occuparsi di amore? Per rispondere, vediamo di cosa si occupano.

Il diritto è un insieme di norme giuridiche, che disciplinano, comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti destinatari.
L'amore è quel sentimento, quello slancio di sincero affetto verso una persona, è il desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagna (definizioni liberamente tratte dalla Treccani).

Il diritto, necessariamente, pone limiti; l'amore tende all'infinito, se fosse limitato non sarebbe amore. Il diritto richiede che alcuni valori (economici, temporali) vengano misurati; l'amore è incommensurabile. Il diritto è sempre relativo; l'amore è sempre assoluto
In realtà, il legislatore non può pretendere di disciplinare l'amore, perché semplicemente non sarebbe in grado di farlo. Un amico è tale solo se lo vedi almeno una volta al mese? Se il marito non sorride è soggetto ad una penale? Lo zio deve fare il regalo ad ogni compleanno?

L'amore è troppo più alto.
L'amore racchiude ogni legge.
E la legge non può rinchiudere l'amore. 



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